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Pelo nell’Oscar #2: Il “CASO” Spotlight

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Bentornati su Pelo nell’Oscar, una serie di servizi che vuol trattare quelle minuzie che hanno fatto storcere il naso alla premiazione cinematografica più attesa dell’anno, dove lo scorso Febbraio ha saputo riscattarsi da alcune poco entusiasmati edizioni precedenti, specialmente sulla consegna delle statuette.
Argomento di questo articolo sarà il film vincitore del premio più importante e più ambito: il miglior film.
Il Caso Spotlight, pellicola che affronta un argomento sconveniente su in inchiesta giornalistica realmente avvenuta a Baston durante i primi anni 2000, riguardate abusi sessuali perpetuati da sacerdoti della chiesa cattolica a discapito di minori, si è dimostrato un vero e proprio caso effettivo anche durante questa premiazione, vincitore del meritato Oscar alla migliore sceneggiatura originale, concentratasi di più nel narrare lo svolgersi delle indagini dei membri della sezione Spotlight nello svelare l’intero insabbiamento su tali abusi, e il discusso premio al miglior film, che è stata passata in sordina dalla critica perché considerato comunque accettabile per quanto a molti è sembrato politicamente scorretto.
Una scelta basata più sull’argomento trattato che sulla totale qualità effettiva del film.
Ora, parliamo sempre di un opera eccelsa, dimostratasi forse una delle pellicole basate sul giornalismo tra le più versatili mai realizzate, molto più frenetica di quanto possa sembrare, ed attenta nella scelta delle scene per non rendersi pesante al pubblico, ma non credo si dimostri meritevole per il miglior film d’anno.
Quello che dovrebbe essere il migliori film dell’anno, dovrebbe presentarsi come una realizzazione cinematografica che in ogni suo componente riesca a rendersi più della normale considerazione di valido, un connubio eccellente di tutti gli elementi che compongono un film, e per quanto Il Caso Spotlight si dimostri un opere che riesce nel suo intento di colpire lo spettatore, un film di messaggio che vive solo di quest’ultimo, non è all’altezza di una tale onorificenza, e da questo punto di vista un film come Revenant, l’avrebbe meritato di più per una maggiore qualità delle componenti che lo strutturano.
La Scelta data dall’Accademy si è concentrata troppo sull’argomento, e per quanto quest’ultimo possa essere significativo ed importante, non dovrebbe bastare ad un film per diventare il film migliore dell’anno.

Detto questo, nonostante questo servizio si intitoli il pelo nell’Oscar, voglio spezzare una lancia a favore della scelta fatta nei confronti di questo film, una scelta oggettivamente sbagliata, perché non basata su quei punti che dovrebbero sancire tale premio, ma che è stata utile ed importante ad uno scopo a cui forse neanche l’Accademy stessa aveva pensato.
Questa onorificenza ha dato a questo film una visibilità molto più grande di quanto già non avessero fatto le candidature agli Oscar, permettendo così proprio a quei concetti di cui questo film si forgia, di espandersi ed arrivare alla coscienze delle persone, specialmente di quelli che magari vivono la religione in maniera estremamente attiva.
Un segnale forte, che specialmente qui in Italia andrebbe fatto spesso per ricordare a certa gente che non sempre è tutto oro ciò che luccica.
Una realtà che non si può ignorare o far finta che non esista!

Nato in un periodo dove il videogioco aveva ormai raggiunto una più che avanzata maturità, ho avuto la fortuna di vivere la mia crescita nel mondo dei videogiochi partendo proprio dalle basi: i cabinati.
Successivamente sono stato accompagnato in questo viaggio da una delle madri videoludiche per eccellenza, Nintendo, che con il suo NES, Super Nintendo e Nintendo 64 mi ha trasmesso la passione per il videogame alla pari della passione che avevo già coltivato per la cinematografia, ma è stata l’avvento di Sony in tale ambito a mutarmi radicalmente nel gamer che sono adesso, casa di produzione che con le sue console, ha introdotto l’inizio del connubio tra videogame e mondo cinematografico, due universi tanto vicini e allo stesso tempo tanto lontani, alla continua ricerca di un perfetta coesistenza.
Ciò che cercherò di proporvi all’interno del sito, sarà sviscerare questa splendida realtà!

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